Star Trek: Voyager – S07E02, Imperfezione

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Splendido avvio per questo Imperfezione (dall’originale Imperfection) in cui diciamo addio a tre dei quattro ragazzini ex-Borg a bordo della Voyager sin da La collettività e Seven sembra avere una forte risposta emotiva alla cosa. E l’unico di loro rimasto a bordo (Icheb, Manu Intiraymi) glielo fa pure notare:

Icheb: “Seven, you’re crying.” (Seven, stai piangendo.)
Seven: “My ocular implant must be malfunctioning.” (Il mio impianto oculare sembra essere in avaria.)

La cosa divertente è che il Dottore la analizza e scopre che era davvero un’avaria! Il tono divertito dell’episodio cambia però rapidamente quando Seven piano piano si rende conto di vari problemi: mal di testa continui, un check medico del Dottore non superato a pieni voti… E poi si scopre che c’è un problema serio al cortical node, un aggeggio Borg nella testa di Seven che ne governa tutte le funzioni vitali e che apparentemente non si può riparare. E quindi…

It’s not every day that we go searching for the Borg“, cioè “Non andiamo tutti i giorni alla ricerca dei Borg” dice Chakotay. In realtà mi sembra di sì, rispondo io, ci siete andati pure nell’episodio precedente! Ma lasciamo stare… C’è pure il Delta Flyer nuovo di zecca anche se era appunto esploso proprio nella suddetta ricerca dei Borg. E quello stesso Paris che aveva criticato tanto B’Elanna per essersi offerta volontaria l’altra volta, si offre volontario questa volta. Mah…

In realtà non voglio concentrarmi su questi passaggi un po’ ridicoli, visto che qui siamo di fronte ad un signor episodio in cui tra le altre cose brilla lo splendido rapporto tra Icheb e Seven. Il primo non capisce perché Seven sia arrabbiata con lui, ma in realtà la povera ex-Borg semplicemente non riesce ad accettare la sua condizione di malata terminale e reagisce con rabbia. Anche per il Dottore non è facile avere a che fare con una paziente così testarda…

Per non parlare della tremenda situazione per cui l’unico modo di salvare Seven sembra essere uccidere un drone Borg per prendergli un cortical node fresco, per così dire. Janeway è pronta a farlo, ma questo fa andare su tutte le furie il Dottore per cui sarebbe inaccettabile terminare una vita per salvarne un’altra! Ma, per farla breve, Imperfezione è una serie di dialoghi affatto banali su questo tema dei vari Seven, Janeway, Icheb e il Dottore.

Il finale è da brividi, emozionante e, incidentalmente, anche la technobabble (tecnobaggianata) dietro l’intera storia è credibile in quanto appare come un facile parallelo di malattie terminali esistenti nel nostro antiquato ventunesimo secolo. I temi sviscerati in questa storia vanno dalla fiducia negli altri al sacrificio, passando per il senso di ciò che facciamo nella vita se dopo la nostra morte non rimane niente di noi. Qualcosa rimane, sostiene B’Elanna in un’altra scena indimenticabile, perché quelli che ci vogliono bene cambiano grazie a noi e ci ricordano dopo la nostra dipartita.

Ma soprattutto… Quando nella scena finale gli impianti oculari di Seven sono di nuovo in avaria (cioè funzionano perfettamente), pure i miei lo stavano facendo, e copiosamente. Non essendo Borg, non ho potuto controllare la mia risposta emotiva ad un episodio così bello, intelligente e profondo, che va dritto dritto nella top 5 (se non top 3) dell’intera serie. Ciao!


Episodio precedente: Unimatrice Zero (seconda parte)

Episodio successivo: La gara


9 risposte a "Star Trek: Voyager – S07E02, Imperfezione"

    1. Ormai i Borg sono come degli animaletti domestici che a volte possono arrabbiarsi e fare un po’ di paura ma per lo più si gestiscono facilmente.

      Star Trek: a caccia dei Borg (morti)

      Sarebbe comunque una serie migliore di Discovery!

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