Star Trek: Voyager – S05E11, Immagine latente

p1749557_e_h10_abLatent Image (Immagine latente in italiano) è un episodio davvero impattante, carico di emozioni, e che non potrebbe essere più lontano dallo Star Trek immaginato da Gene Roddenberry nei rampanti anni Sessanta in cui ogni episodio finiva a tarallucci e vino sul ponte di comando. Il finale di questo episodio è tutto il contrario, con un membro dell’equipaggio che ha delle enormi difficoltà psicologiche e non sappiamo se ce la farà a superarle o meno. Se poi aggiungiamo che il membro dell’equipaggio in questione è il Dottore olografico interpretato da Robert Picardo, capiamo subito che siamo di fronte ad una storia degna di essere vista. Di fatto, sono ancora scosso dalla visione, e ho finito di vedere Latent Image qualche ora fa!

Ecco la trama. Il Dottore scopre per caso di non avere memoria di alcuni eventi accaduti un anno e mezzo prima, tra cui una complessa operazione chirurgica fatta su Harry Kim. Con l’aiuto di Seven of Nine, riesce a recuperare delle immagini parziali che sembrano suggerire un attacco ai danni della USS Voyager e ne informa immediatamente il capitano Janeway che, però, non sembra essere interessata. Quando il Dottore riuscirà a scoprirne di più si troverà a fronteggiare il suo capitano (spalleggiato da altri ufficiali della nave) pronto a fare un reset della sua personalità e memoria senza offrirgli nessuna spiegazione. Solo grazie a Seven il Dottore otterrà un dovuto resoconto dei fatti risalenti ad un anno e mezzo prima…

E che fatti! Risulta che al Dottore toccò scegliere di salvare un paziente lasciandone morire un altro, e salvare la vita a Kim costó una condanna a morte per la bella guardiamarina Jetal (Nancy Bell). Il Dottore non agì con imparzialità: decise di salvare il suo amico, la persona che gli era più vicina. Questa sua debolezza lo mandó in crisi e Janeway ordinò di cancellare i suoi ricordi, quegli stessi ricordi che adesso sono tornati a tormentarlo. Che fare? Per Janeway la cosa è chiara: rifarlo per evitare una nuova crisi. Ma non è forse il Dottore un essere che ha ampiamente dimlstrato di voler crescere e di saperlo fare (si veda Proiezioni e Bellezza virtuale nella seconda stagione e in Problemi di famiglia nella terza, per esempio), anche se con qualche incidente di percorso?

In effetti, se vogliamo, la più grande pecca di questo episodio è che sembra strano che Janeway abbia ancora dubbi se trattare come un essere senziente a tutti gli effetti il Dottore olografico. Questi non ha forse dimostrato a più riprese che è diventato una vera e propria forma di vita, esattamente come aveva fatto Data sull’Enterprise D prima di lui, e come sta facendo pure Seven in quanto ex-drone Borg? A me sembra di sì e mi pare un po’ forzato che il capitano lo definisca un insieme di subroutines non dissimile da un replicatore… Ma mettendo da parte questo appunto, ci sono tante di quelle scene piene di emozioni che è difficile ricordarle tutte. Robert Picardo ancora una volta offre una performance una spanna sopra il resto del cast e gli viene permesso di dimostrare un vasto range emozionale, cosa che fa splendidamente. Come dubitare ancora della natura del suo personaggio, visti i traumi psicologici nati da un evento tragico dove ha giocato un ruolo chiave l’amicizia provata per un collega? I sentimenti del Dottore sono la prova della sua distanza siderale da un comune replicatore, cara la mia Janeway!

Insomma, Latent Image è l’ennesimo episodio di Star Trek che esplora cosa siano la coscienza e l’anima, cosa voglia dire essere vivo e che conseguenze abbia. Volendo, si tratta di un tema esplorato sin dalla serie originale con le critiche verso l’uso della sola logica nella cultura vulcaniana, continuato in The Next Generation con l’arco narrativo di Data, e poi in Deep Space Nine con Odo trattato come una cavia dallo scienziato bajoriano e poi invece come un vero individuo su Terok Nor prima e dopo l’arrivo della Federazione. Eppure, dopo tante incarnazioni, ecco che Voyager riesce a costruirci su un gran bell’episodio come questo! Ah, come adoro Star Trek! S’era capito? Ciao!


Episodio precedente: Contrappunto

Episodio successivo: La sposa di Chaotica


7 risposte a "Star Trek: Voyager – S05E11, Immagine latente"

  1. Una spiegazione all’apparente “riduzionismo” (il paragone con un replicatore) del capitano nei confronti del proprio Dottore potrebbe risiedere in un malcelato senso di colpa: Janeway sa benissimo quanto il MOE si sia ormai guadagnato da tempo il diritto ad essere considerato un essere senziente e, di conseguenza, sa altrettanto bene quanto ciò che sta per (ri)fargli sia sbagliato, fosse pure motivato da ragioni di sicurezza (quali sarebbero le ripercussioni sull’equipaggio se il Dottore dovesse affrontare di nuovo un fardello del genere, magari durante un’emergenza? Considerando il tutto dal punto di vista di un alto ufficiale e non di un amico?). Provare a considerarlo ancora come un semplice insieme di subroutines, a questo punto, sarebbe solo un tentativo di mettere a tacere la propria coscienza…
    Eccellente episodio e -va da sé- eccellente Picardo, alle prese con un’ulteriore (nonché traumatica, quindi umanissima) evoluzione del proprio personaggio.

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    1. Dottore senz’altro tra i migliori personaggi della serie! E pensare che ho letto giusto ieri un’intervista a Picardo che all’inizio era scontento del personaggio e diceva ad amici e parenti che grazie a Star Trek avrebbe mandato i figli all’Università ma gli era toccato il ruolo peggiore. Si era sbagliato di brutto!

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  2. Condivido i dubbi da te citati, e aggiungo che ormai è diventato così facile capire quando è in atto una “cospirazione” che mi stupisce il Dottore non l’abbia capito subito.
    Se ho apprezzato la citazione libraria finale, non posso fare a meno di tirare le orecchie (a punta) di quello fra i vari sceneggiatori che ha voluto fare la paraculata alla Ridley Scott di usare un testo antico per tirarsela da intellettuale. Ok, Vita nova di Dante non è la solita marchetta ai poeti inglesi che fanno tutti, è una scelta coraggiosa e dalla citazione finale scopriamo anche molto legata all’episodio. Ma… possibile che nessuno di loro abbia aperto una copia del libro in questione? Avrebbero scoperto che la citazione è falsa…
    Oggi la citazione del Dottore imperversa in Rete, nelle pagine inglesi di quelli che non hanno idea di cosa sia la Vita nova: è perché Star Trek l’ha resa famosa o gli anglofoni al solito stanno da due secoli tramandando una citazione sbagliata? In Rete è pieno di traduzioni storiche in lingua inglese del testo di Dante, dove si può vedere che «that is the day when l first met you» l’ha inventata il Dottore, per far sembrare romantica una nota tecnica e inventare di sana pianta un’emotività in essa assente: ecco quanto è facile far propagare un errore. E ho pure trovato un manuale di Star Trek che riporta la frase senza evidentemente averla controllata. Ma qualcuno l’ha mai aperto Dante? E’ gratis, lo si può leggere ovunque 😛
    Quindi fa bene Scott a citare frasi così ovvie e scontate che non può sbagliarle 😀

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    1. Siamo arrivati a fare complimenti a Scott!!! X–D

      Le citazioni sbagliate sono un classico, purtroppo. Ci sono decine di frasi intelligentissime che vengono spacciate per create da Bertold Brecht, e pure la famosa Beam me up, Scott! è una citazione sbagliata! :–/

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