The Lost Boys: recensione del film

the-lost-boys-originalThe Lost Boys (Ragazzi perduti in italiano) è un film del 1987 diretto da Joel Schumacher (lo stesso di Un giorno di ordinaria follia, per dirne uno) con Jason Patric e Corey Haim (morto nel 2010 dopo una vita di eccessi) come protagonisti. Lasciatemelo dire sin dall’inizio: a me questo film è piaciuto un sacco. L’ho trovato ben fatto, divertente, con degli ottimi effetti speciali, una bella fotografia, un cast ben scelto, e una colonna sonora più che appropriata. Però perché vi piaccia questo film dovete accettare di calarvi a pieno nei favolosi anni 80 accettandone la moda e la musica, e anche di entrare in un mondo in cui i vampiri esistono e non sono quasi un segreto per nessuno. Se siete disposti a fare questo, sono sicuro che non potrete non apprezzare The Lost Boys!

Qual’è la trama? Lucy (Dianne Wiest: la venditrice Avon di Edward Scissorhands di Tim Burton) si trasferisce a Santa Clara da suo padre (Barnard Hughes) con i suoi due figli Michael (Jason Patric) e Sam (Corey Haim). Santa Clara non sembra essere un posto molto tranquillo, soprattutto a causa di vari gruppi di adolescenti poco di buono che vanno in giro in moto, si drogano e compiono chissà quali altre malefatte. Ma soprattutto scopriamo subito che ci sono delle forze sovrannaturali in azione che hanno a che fare proprio con questi adolescenti capitanati da David (Kiefer Sutherland): degli esseri volanti e con una forza sovrumana compiono un omicidio dietro l’altro. Le cose si complicano quando Michael entra in qualcosa più grosso di lui per la sua infatuazione per la bella Star (Jami Gertz), quindi suo fratello e i due splendidi ammazzavampiri Edgar e Alan Frog (Corey Feldman e Jamison Newlander) accorreranno in suo aiuto.

Questo film è come un giro alle giostre, ma con un tocco horror. Nonostante non manchino delle scene violente e sanguinolente, c’è un notevole senso dell’umorismo che pervade il film dall’inizio alla fine e le due cose si fondono in maniera assolutamente armoniosa. Ci sono alcuni film che riescono ad essere violenti e divertenti allo stesso tempo, e questo per me è uno di quelli (al contrario di Kingsman: The Secret Service, 2014, per esempio). Quindi ci sono vampiri assetati di sangue che massacrano la gente e ne bevono il sangue, e c’è il nonno un po’ rincitrullito che poi alla fine tanto rincitrullito non è; ci sono adolescenti autodistruttivi e ribelli e adolescenti che prendono la caccia ai vampiri come se fosse uno sport uscito da un fumetto per bambini. E tutto funziona alla grande!

Poi Schumacher riesce a dare al film uno stile unico: gira un film di vampiri in epoca odierna senza rinunciare al tocco gotico (con l’antro dei vampiri dentro un hotel di lusso di fine Ottocento sprofondato in una faglia dopo un terremoto) e allo stesso tempo modernizzando il look vampiresco senza renderlo stucchevole. Sì, i vampiri di The Lost Boys bevono, si drogano, ascoltano la musica rock, vanno in moto… insomma, si divertono con la loro adolescenza infinita e la loro immortalità! Voi non lo fareste? :–)

Poi le musiche di questo film meritano un commento: suonano molto datate, ma fa sempre piacere (o fa sorridere, fate un po’ voi) sentire canzoni di Roger Daltrey dei The Who, degli Aerosmith o dei Doors, così come della roba anni Ottanta invecchiata più che malissimo come I still believe di Tim Cappello. E a proposito: non si può essere più anni Ottanta di così:

giphy

Insomma, The Lost Boys è un divertente film con adolescenti protagonisti alla stregua di altri film del periodo come Young Sherlock Holmes (Piramide di paura, 1985)The Goonies (I Goonies, 1985), Stand By Me (Stand By Me – Ricordo di un’estate, 1986), Gremlins (1984), o Explorers (1985), ma stavolta con un tocco sovrannaturale/action horror che non si fa disprezzare. Forse Schumacher avrebbe potuto osare di più tentando di spaventare lo spettatore un po’ di più, ma si nota che era più interessato al lato action della caccia ai vampiri. E, come detto, funziona alla grande! Ciao!


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7 risposte a "The Lost Boys: recensione del film"

  1. Che bello! Lo vidi una sera per caso in tv molti anni fa e mi era piaciuto tantissimo! Non c’è niente da fare, il decennio degli 80’s ha sfornato un sacco di piccoli capolavori, che magari non hanno fatto la storia del cinema, ma sono ancora godibili e divertenti anche oggi, e alla fine è anche questo che conta.

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    1. Assolutamente d’accordo! Di quelli che ho nominato al finale per me sono al livello di capolavori Stand by me e Young Sherlock Holmes, ma naturalmente l’effetto nostalgia ed esserci cresciuto insieme contano troppo per essere oggettivo! :–)

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  2. Spettacolo! — Schumacher lo ha reso più serio possibile da un concept di Donner completamente bimbettaro (i protagonisti dovevano essere Feldman e Newlander), e, conoscendo Donner, quello che Schumacher ha fatto è stato proprio un miracolo [cioè far cambiare idea a Donner]

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    1. Ho letto che lo voleva dirigere Donner, ma non sapevo che i protagonisti dovessero essere i fratelli Frog! Schumacher ha dato un tono serio al film, quindi, la qual cosa suona un po’ ironica visto quello che ha fatto con Batman qualche anno dopo! X–D

      In ogni caso si nota che all’inizio il tono è proprio darkettone, poi verso il finale si rilassa un po’, nonostante il sangue scorra a fiumi!

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